Alpecin-Fenix, Mathieu van der Poel guarda sempre più all’Italia: “Il Lombardia? Se sarà possibile, vorrò provarci”
Il calendario della stagione 2020 è ancora tutto in divenire per tantissimi corridori. Ci sono delle date, che però sono ancora suscettibili di cambiamenti. E sarà necessario, almeno se la situazione generale legata al Covid-19 non migliorerà decisamente, fare anche diverse valutazioni sugli spostamenti da Stato a Stato. Così, una delle stelle del ciclismo attuale, Mathieu van der Poel, è alle prese con diversi ragionamenti su quello che potrà essere il suo programma gare. Il neerlandese della Alpecin-Fenix ha già più volte parlato in termini entusiastici di Milano-Sanremo e Strade Bianche, ma le possibilità di vederlo all’opera in Italia potrebbero non esaurirsi lì.
“Ho incontrato i dirigenti della mia squadra nei giorni scorsi – le parole di VDP in un’intervista con WielerFlits – Abbiamo fissato un programma di corse e spero di poterlo seguire, anche se ancora non posso dirlo con certezza. Non ho dovuto fare scelte particolari, ho scelto in fretta cosa volevo fare e cosa no. Sono tempi particolari e mi sarebbe piaciuto per questo affrontare il Tour de France 2020, non solo per me, ma anche per i miei sponsor”. L’eventualità di una Wild Card però è stata smentita da Christian Prudhomme, direttore della Grande Boucle, e allora la Alpecin-Fenix ha virato decisamente sulle classiche.
Le certezze di Van der Poel sono le Strade Bianche e la Milano-Sanremo, quindi. A queste seguiranno sicuramente il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix. Le classiche delle Ardenne sono ancora un punto interrogativo. Alla Liegi-Bastogne-Liegi non avevo mai pensato prima, ma ora questa possibilità sta venendo a galla. E poi abbiamo discusso – rivela il neerlandese – anche dell’opzione de Il Lombardia. Se sarà possibile andarci, voglio sicuramente provarlo”.
Non andando al Tour de France, la Alpecin-Fenix avrebbe anche la possibilità, sempre per restare alle strade italiane, di correre la Tirreno-Adriatico 2020 (7-14 settembre), idea che però non convince del tutto Van der Poel: “Ci andremmo con l’idea che se succede qualcosa durante la corsa poi saremmo bloccati lì (in caso di eventuali quarantene da dover sostenere – ndr). Sono considerazioni tutte difficili da fare, in ogni caso sarà un anno particolare sotto questo aspetto”.
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